Quanto AI il tempo passa.
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Ogni guerra, come da sempre è avvenuto, la vince chi raggiunge il potenziale di distruzione superiore all’altro, il vincitore resta vincente sin che la propria capacità distruttiva è superiore, quanto altri la raggiungano o la superano la vittoria diventa incerta. L’attimo della vittoria è effimero.
Bisogna considerare che nel sistema le guerre hanno la funzione di distruzione pertanto di obbligato smaltimenti e riciclaggio e ricostruzione. Una ecosistema irrisolto, che alcuni pensavano di aver risolto con lo spostamento di materiale obsoleto un altri stati ignoranti e poi… Certo non solo questo, ma sul a informazione si respira aria di speranza nel “e se” si arrivasse alla conflagrazione militare. Qui si ritorna al potere distruttivo, il quale storicamente non ha mai dato ottimi risultati nel regolamentarlo e costringerlo a non superare determinati limiti anche perché in se è un paradosso. L’incubo di una connessione dei fronti di guerra in Europa, Medio Oriente e Asia-Pacifico non appare attuabile con gli attuali armamenti se non oltrepassando il punto di non ritorno della stessa natura.
Lo scontro in se, pertanto si trasferisce sul progresso o regresso, secondo filosofia ed economia, a volte come già accaduto formando degli ibridi e tar le tendenze, In questo momento resta interessante e curioso osservare come alcune strutture sociali destinate a fornire la mano d’opera umana si oppongano al passaggio delle consegne a tecnologie generative robotistica ecc. capaci di lavorare in parziale sostituzione offrendo la possibilità agli umani di operare in occupazioni d’impiego meno gravosi e stressanti. Una questione delicata Il lavoro, resta un incognita filosofica organizzativa su ciò che lo si vuol basare e quindi offrire quale mezzo e interessi reciproci. Interessante questa informazione sul costo lavoro pubblicata in Romania.
In atto siamo nel periodo di conflagrazione tecnologia, che ha raggiunto quasi tutti i livelli e trasversalmente il suo svolgimento è già in atto, mentre dove l’interpretazione di concorrenzialità e competizione lasciano spazi ad accodi e allineamenti tra le parti, anche per non farsi troppo male. Potremmo chiamarla la diplomazia economica del commercio e tecnologia o tecnologia e commerciale.
Per l’Europa di questi momenti, è la visita deiI cancelliere tedesco Olaf Scholz che sta attuando in Cina. La visita avviene nel contesto dei recenti e complessi cambiamenti nelle relazioni Cina-UE dopo che Bruxelles ha aumentato le tensioni commerciali con Pechino sulle nuove industrie energetiche. Scholz è arrivato nella municipalità di Chongqing nella Cina sudoccidentale dando inizio alla sua visita di tre giorni, che durerà fino a martedì. La città di Chongqing funge da hub fondamentale per i treni merci Europa-Cina, è la strada alla futura cooperazione bilaterale nel settore delle infrastrutture di base. Secondo Reuters, domenica Scholz visiterà a Chongqing gli stabilimenti di celle a combustibile a idrogeno del fornitore automobilistico tedesco Bosch; France 24 riporta la notizia che durante la visita di tre giorni, Scholz si recherà a Shanghai e Pechino dopo Chongqing si tratta di una delle sue visite bilaterali più lunghe da quando è entrato in carica nel 2021. Seconda visita di Scholz in Cina come cancelliere, incontrerà il presidente Xi Jinping e il premier Li Qiang, Ci saranno colloqui e scambio di opinioni sulle relazioni bilaterali e su questioni di reciproco interesse e di riduzione del rischio. E’ accompagnato anche dai massimi vertici aziendali tedeschi, tre ministri federali dell'ambiente, dell'agricoltura e dei trasporti e da una delegazione aziendale di alto profilo composta da dirigenti di aziende tedesche tra cui Siemens, Mercedes e BMW, - fonte l'emittente statale China Central Television.
Le case automobilistiche tedesche affrontano le sfide legate alla spinta verso l’energia
verde, e trarranno vantaggio dalla visita per approfondire la
collaborazione con i loro omologhi cinesi, che sono diventati attori leader a
livello mondiale nei veicoli a nuova energia, ma necessitano di un supporto
alla competizione sui software, come un “approccio equilibrato” e forse una
definita necessaria sana concorrenza.
Questioni come "eccesso
di capacità" accuse di “sovvenzioni" “processo di registrazione doganale” con le crescenti spaccature
commerciali hanno alimentato le preoccupazioni che potrebbero trasformarsi in
una “guerra commerciale” nelle diventate più complicate e imprevedibili situazioni a causa
delle mutevoli dinamiche geopolitiche che possono anche arrivare a distrugge la
catena di approvvigionamento globale e ritardare l’agenda globale sul cambiamento
climatico. Catena di approvvigionamento che deve (dovrebbe) considerare il riciclo lo
smaltimento dei prodotti che diventano velocemente obsoleti come esempio i
pannelli solari o batterie, che necessitano di una capacita organizzativa interna nei paesi attualmente deficiente poiché obsoleta, altrimenti in queste situazione di ritardo il mercato stesso di questi paesi subirà una
declassazione a livello dei paesi sottosviluppati di transito tecnologico,
ovvero discariche. Una questione che è
globale e richiederebbe la massima apertura.
Scholz si trova sotto “lame
incrociate” Tra le probabili connessione dei fronti di guerra in Europa, Medio
Oriente e Asia-Pacifico, Con la tensioni
vicino a casa tra Russia e Ucraina, le
imminenti elezioni presidenziali americane, e il confitto Iraniano/Israeliano in
corso e importanti questioni organizzative sociali dimenticate anche
volutamente nascoste inseguendo opportunismo e visione negli investimenti.
-mm-
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